Da Mestre a Vittorio Veneto in treno alla scoperta della digital valley

La partenza dal binario 15 della stazione Santa Lucia è in orario. La prima tratta è breve. Il tempo di presentarci e rivedere insieme il piano della giornata. È fondamentale avere una guida in questo tipo di viaggi caratterizzati dall’andare alla scoperta di realtà imprenditoriali, che fanno dell’innovazione il loro punto di forza.

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Girare pagina per raccontare un nuovo capitolo d’impresa

Di fronte al cambiamento c’è solo una cosa da fare: cambiare. Il temporeggiare non aiuta. L’innalzare barriere non è contemplato. Questi atteggiamenti mal funzionano nelle relazioni personali, figuriamoci se stiamo parlando di un’impresa. L’attuale scenario professionale è costellato di situazioni dove quotidianamente si è sollecitati a modificare paradigmi aziendali non più consoni a ciò che ci circonda. Ancora una volta il Corporate Storytelling può essere da supporto a processi di rinnovamento. Come? Le modalità possono essere differenti. Il percorso intrapreso da Anna può essere una di queste.

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La voce narrante di un museo aziendale

Il racconto di un’azienda viene scritto giorno dopo giorno. Cogliere i diversi momenti che ne hanno permesso la sua evoluzione è come fissare su un diario gli appunti di una storia unica e significativa. È una modalità per vedere il percorso già compiuto e per tracciare quello da compiere. Condividere questo racconto con l’esterno è la maniera più naturale per trasmettere ciò che si è, mettendo da parte per un momento artifizi pubblicitari e amplificando il valore umano che c’è dietro ogni singola impresa.

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Ma quando inizia la narrazione di un’impresa?

Il mio buon professore di Marketing Umberto Collesei diceva che le storie hanno un inizio, ma non una fine, riferendosi all’evoluzione di un’impresa (ma forse non solo). Questa sua affermazione mi affascinava allora e ne trovo la sua concretezza oggi. Entrando a contatto con una pluralità diversa di soggetti aziendali non posso che confermare che la parola “fine” ad una storia aziendale non può essere presa in considerazione.

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Nastartup: la palestra dell’innovazione made in Naples

Quando ci incontriamo la prima volta, è nell’agosto di qualche anno fa. Seduti ad un tavolo su una terrazza che ha come scenario naturale il Mar Ionio, ci scambiamo le prime parole. L’atmosfera non può che essere quella rilassante di una vacanza. A metterci ulteriormente a nostro agio, un’amica comune. Insegnante di professione. Testimone della bellezza di quella sua terra d’origine che porta il nome di Calabria e precisamente: Trebisacce.

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L’anima rock del talento: così il progetto ElvisInside ha capito come riconoscerlo

All’altezza di Reggello il cielo notturno viene squarciato da un’intensa luce. È un temporale o forse è ancora quell’energia che ci accompagna dalle Valle di Comino. È l’una e trenta di notte. Da tre ore abbiamo lasciato la Ciociaria. Ne mancano altre tre circa perché ognuno raggiunga la sua destinazione di ritorno. Fuori la pioggia non smette di scendere. Dentro i pensieri continuano a fluire. Non c’è stanchezza che tenga, poi comunque siamo supportati anche da una buona musica.

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L’essenza di un progetto di Corporate Storytelling

Mancava poco più di un’ora alla presentazione di quel progetto. Il risultato era stato sorprendente. Per la prima volta quell’azienda si era messa “a nudo”, per ripercorrere la propria storia e allo stesso tempo per tracciarne le linee del suo prossimo futuro. In auto, imbottigliato nell’assurdo traffico di una normale mattina di lavoro, stavo cercando di capire quale fosse il modo migliore per trasferire la vera essenza di un percorso di corporate storytelling importante per quell’impresa, ma non solo per essa.

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Un vulcano di energia sta travolgendo la Basilicata: «Ecco perché innovare da noi ha un fascino particolare»

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”. Questa citazione attribuita ad Eleonar Roosvelt accoglie i visitatori sul loro sito Internet. Entusiasmo e determinazione invece, sono le sensazioni che mi hanno trasferito a parole. Parole, che assumono un valore ancora più importante quando sono susseguite da azioni. E loro di azioni ne stanno compiendo, tutte indirizzate verso la costruzione di una nuova realtà, dove l’innovazione è una pratica quotidiana.

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La folle corsa degli innovatori in Calabria: «Siamo in ritardo. Piede sull’acceleratore»

È l’ultimo tratto quello che stiamo percorrendo da Cosenza all’aeroporto di Lamezia Terme. Per la prima volta nell’arco di questo viaggio le nostre parole lasciano posto ai pensieri. È come se volessimo far decantare le emozioni di giornate che ci hanno offerto tanto. Lasciamo che la radio faccia il suo dovere di colonna sonora, mentre una frizzante aria entra dai finestrini semi-aperti. Francesco Rende, con i suoi immancabili occhiali da sole, guida. Io, riavvolgo i nastri di una memoria intrisa di straordinari incontri.

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“Cinguettatelo sui tetti”: così dallo smartphone di Don Dino il Vangelo ha conquistato i social

Il pallone rotola verso la rete. Alcuni ragazzi lo rincorrono. Altri già esultano. Le grida si diffondono per tutto il patronato. Un gruppo di genitori in un angolo dialoga. Un giovane prete dispensa sorrisi. Scene che si ripetono. Ricordi che si materializzano. Pure linguaggi che si evolvono. Nel gergo dei più giovani. Nelle parole dei più grandi. Con essi pure gli strumenti per comunicare. Una ragazza mette un like. Una madre invia un tweet. Un parroco commenta un post. Già un parroco, proprio come quello lasciato al telefono mezz’ora fa. Quello con il quale ho parlato di Gesù. Quello con il quale ho parlato di Vangelo. Di Vangelo ai tempi dei social network però.

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