Un viaggio dall’#AvampostoImpresa

È stato un vero e proprio viaggio. Iniziato con questa riflessione “Il futuro: condizione necessaria per raccontarsi” con l’avvento della pandemia. Avevo la necessità e la voglia di ascoltare quale poteva essere la nuova narrazione di un’impresa quando si verifica un avvenimento del tutto inatteso e che spazza via anche quelle poche certezze che abbiamo.

È così che per tre mesi ho aperto la rubrica #AvampostoImpresa all’interno di To Be Continued, il mio blog  su nòva Il Sole 24 Ore. Non so se il viaggio sia terminato, però è il momento di fare un piccolo bilancio e perché no, rivedere alcuni fotogrammi di questa esperienza. Così come si faceva una volta, quando si tornava da una vacanza e si organizzava la serata diapositive con gli amici… sperando che non faccia lo stesso effetto. A parte le battute è un mio modo per ringraziare tutti coloro che hanno voluto dare una loro testimonianza in un momento difficile e sicuramente di trasformazione per le imprese, per le persone.

Buona visione!

 
        

Panta rhei: parole in movimento per scrivere una storia comune

Nulla è durevole quanto il cambiamento. Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. Tutto fluisce, nulla resta immutato.
-Eraclito

Martedì 26 Maggio alle 18:30 all’interno della rassegna #Aperitiamo organizzata da AIDP Triveneto faremo un vero e proprio laboratorio sulle emozioni con l’obiettivo di realizzare un piccolo racconto a più mani da leggere, da condividere, per riflettere e prendere consapevolezza che ogni cambiamento, anche quello più inaspettato, fa parte dello scorrere della vita, che come le emozioni, è in continuo movimento.

Questo è il link per iscriversi e parteciparvi.

Raccontando la strategia

Accademia d’Impresa all’interno dell’area formativa “Fare impresa al femminile”, mi ha coinvolto in questo webinar strutturato su 4 appuntamenti di 2 ore ciascuno dal titolo “Raccontando la strategia“. Il percorso, pensato per tutte le donne che hanno un’impresa o un’idea imprenditoriale, è mirato all’utilizzo della narrazione come metodologia per la messa a fuoco della propria strategia aziendale e al miglioramento o ripensamento del proprio progetto professionale e di vita. A questo link trovate tutte le informazioni per parteciparvi. Ci vediamo online!

 

#AvampostoImpresa

Una decina di giorni fa ho scritto questo articolo che parlava di futuro e di speranza. Chi fa impresa oggi si trova a dover affrontare una sfida che forse non avrebbe mai voluto affrontare. Ecco perché ho deciso di dare spazio alle voci dei tanti imprenditori e imprenditrici che si trovano in prima linea a dover gestire questa emergenza, che avrà un impatto economico e sociale, che non siamo ancora in grado di misurare.

Chi vuole condividere la propria testimonianza legata alle difficoltà, alle paure, ma pure alla fiducia e alle opportunità, che questa situazione ha generato, può mandarmi un semplice file audio registrato anche dal proprio smartphone via mail o via wetransfer. Chissà che non si possa ripartire con un nuovo racconto d’impresa, dove i punti cardini potrebbero proprio essere umanesimo e rinascimento. Le testimonianze poi verranno pubblicate sul mio spazio di Nòva Il Sole 24 Ore: To Be Continued.

 

(Photo by Giovanni Corti on Unsplash)

Il futuro: condizione necessaria per raccontarsi

Sono giornate strane. E senza entrare nel merito dell’emergenza che stiamo vivendo, c’è un elemento che narrativamente parlando fa riflettere sull’attuale situazione. Questo elemento si chiama futuro. Proprio così e chi si occupa di narrazione d’impresa questa cosa la sa molto bene, come la sa altrettanto bene chi fa impresa. Perché è così importante?

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Il gusto di fare impresa: seconda tappa

Il Gusto di Fare Impresa

Uno dei momenti della serata “Il gusto di fare impresa”. Da sx la chef Marika Contaldo (Acquolina), Gianluca Scarcella (branch manager Banca Euromobiliare), il sottoscritto e Giancarlo Tommasi (enologo e co-titolare di Tommasi Family Estates)


Venerdì scorso presso la splendida cantina Tommasi in Valpolicella, si è svolta la seconda tappa dell’iniziativa “Il Gusto di Fare Impresa”. Il format è un vero e proprio percorso narrativo esperenziale strutturato in tre atti, dove dopo il benvenuto iniziale e l’introduzione alla serata, i partecipanti iniziano la visita dell’azienda ospitante, per concludere con una degustazione studiata e realizzata ad hoc per trasferire attraverso i sapori la storia dell’impresa nella quale si trovano.

In questo secondo appuntamento la voce narrante non poteva che essere Giancarlo Tommasi, enologo e co-titolare di Tommasi Family Estates, che attraverso le sue autentiche parole e la descrizione appassionata del suo lavoro ha accompagnato una rappresentanza dell’Associazione APIDonne Verona, a conoscere e a vivere l’esperienza legata a una cantina storica del territorio veronese, ma non solo. La testimonianza di Giancarlo Tommasi ha permesso ai presenti di cogliere come si lavora nella loro cantina e soprattutto quali sono i valori trainanti che contraddistinguono Tommasi.

L’interpretazione della storia attraverso il gusto invece, ancora una volta è stata interpretata dal Marika Contaldo, titolare di Acquolina. La chef milanese, ma veneziana di adozione, ha saputo realizzare dei piatti da abbinare ad una selezione dei vini della cantina Tommasi, che lo stesso enologo Giancarlo Tommasi ha trovato straordinari per armonia e ricercatezza.

Alla serata naturalmente oltre al sottoscritto in veste di ideatore del format e in rappresentanza della Perissinotto & Bettini Associati che lo ha prodotto, ha partecipato Gianluca Scarcella, branch manager di Banca Euromobiliare che ha sposato l’iniziativa fin dalla sua prima edizione, l’anno scorso presso la Fornace Seguso Vetri d’Arte nell’isola di Murano.

A questo punto non rimane che aspettare quale sarà la prossima tappa di questo viaggio alla scoperta delle eccellenze imprenditoriali italiane attraverso i sapori.

Trasferire emozioni alla sostanza delle cose

Durante le vacanze ho fatto un pò di letture legate al tema della leadership e ancora una volta mi sono accorto il forte legame esistente tra una narrazione coerente e una leadership credibile.

“La narrazione di un’impresa non può (e non deve) limitarsi alla stesura di buone storie. L’unica efficace narrazione è quella che è in grado di trasferire emozioni alla sostanza delle cose. Senza quest’ultima non può esserci una storia credibile. Tanto meno una leadership credibile”

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