Complessità, profitto e senso del lavoro: come possono stare insieme?

“Complessità, profitto e senso del lavoro: come possono stare insieme?”.
Siamo partiti da qui per condividere con un bellissimo gruppo di imprenditori l’essenza che c’è dietro a questo interrogativo: dare un senso a ciò che facciamo. I pilastri su cui lavorare sono tre: persone, pianeta e profitto. La direzione da seguire quella della costruzione di un percorso evolutivo verso la prosperità. Perché è questo quello che andremo a fare come The Human Factory con le aziende: accompagnarle nel cambiamento verso modelli organizzativi in cui non si guidano persone, ma processi in cui le persone si possono attivare. Abbiamo raccontato questo, sabato scorso, dopo la visita alla città sociale di Valdagno e all’interno degli spazi della Marzotto, dove una Società Benefit come la Zordan 1965 risiede temporaneamente. Anche questo è un segnale importante verso un nuovo modo di fare impresa.

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Le tecnologie digitali stanno trasformando tutto

Le tecnologie digitali stanno trasformando tutto. Dalle relazioni tra gli individui ai modelli di business delle imprese. Dal come ci comportiamo al come si sviluppano i processi all’interno delle organizzazioni. In quel tutto c’è la sfera personale e quella professionale. In quel tutto ci sono le opportunità di trovare soluzioni alle sfide del futuro in primis quella ambientale e la speranza che guerre come quella che stiamo vivendo tra Ucraina e Russia siano le ultime scene di conflitti il cui senso non si trova, dal momento che proprio le interconnessioni ci hanno fatto capire che tutti siamo parte di un qualcosa che va oltre i confini fisici.

Qualche giorno fa ho incontrato Filippo Rizzante (CTO di Reply) e ne è uscita una bella chiacchierata sul valore di fare cultura sul digitale.

Vai all’articolo su Nòva Il Sole 24 Ore

 

Le storie sono dinamiche

Si continua a parlare di Dialoghi D’Impresa, oltre al bellissimo speciale andato in onda sul canale Sky di Class CNBC (che potete rivedere a questo link), domenica scorsa un bell’articolo di Giampaolo Colletti dal titolo “La progettazione del futuro di un’azienda parte dall’investire nel passato (e nel progetto condiviso)” è apparso su Il Sole 24 Ore.

Perché non esistono storie statiche. Le storie sono per loro natura dinamiche e pronte per essere raccontate nella loro coralità.

The Human Factory

Una storia ha sempre un inizio. Questo è uno di quelli che piacciono a me: The Human Factory con Joseph Ricciardelli, Maurizio Zordan, Saori D’Alessandro, Cosimo D’Alessandro e naturalmente Gianfranco Damico. Sarà uno straordinario viaggio che avrà come obiettivo quello di mettere a fattor comune un bagaglio di esperienze diverse nell’ambito delle relazioni umane all’interno delle organizzazioni aziendali. Un viaggio che andremo a fare con tutte quelle imprese che credono nell’eccellenza e che si ritrovano ad affrontare scenari sempre più complessi. Un viaggio in cui “le persone al centro” non è una frase fatta, ma una direzione da seguire.

 

Divertimento e lavoro (tanto lavoro): la storia di Rockin’1000

Claudia Spadoni, Executive Producer e General Manager di Rockin’1000 (ph. by Marco Onofri)

La settimana scorsa ho fatto una bella chiacchierata con Claudia Spadoni, Executive Producer e General Manager di Rockin’1000. Ne è uscita un’intervista che ho raccontato su To Be Continued, il blog sullo storytelling che curo per Nòva Il Sole 24 Ore.

Al di là di conoscere una bravissima professionista com’è Claudia, mi è piaciuto raccontare la storia di questo sogno che è diventato realtà perché, come ho scritto nell’articolo, in Rockin’1000 c’è tutta l’epica legata a una grande impresa e nello stesso tempo le coordinate fondamentali per fare impresa: la grandiosità di un sogno; l’aver sempre ben presente un obiettivo; una definizione strategica dell’operazione; un piano di esecuzione preciso e puntuale; la capacità di superare problemi e inconvenienti.

Tutto questo nella formula romagnola: divertimento e lavoro, tanto lavoro.

Questo è il link per leggere l’articolo.

A TuxTu con Daniele Lago

A Dialoghi D’Impresa lo scorso ottobre, avevamo concluso con un video particolarmente intenso. La sessione si chiamava “A TUxTU” e il protagonista è l’uomo e imprenditore Daniele Lago, CEO & Head Design di LAGO. L’obiettivo di questa sessione, era quello di realizzare un movie senza filtri per entrare in profondità dell’animo umano del nostro interlocutore. Un racconto che viaggiasse su due binari, quello personale e quello professionale, in grado di far emergere l’intera dimensione della persona. Dove emozioni si alternano a strategie e, sentimenti a idee e slanci imprenditoriali evolutivi. Questo è il link per vedere quanto è stato realizzato.

Buona visione!