Non so se si possa definire un tris d’assi.
Sicuramente, per me, è un tris di emozioni.
Quelle che ho provato nel mettermi a scrivere. Quelle che ho cercato di fissare su carta con delicatezza e autenticità. Quelle che spero possano arrivare a chi vorrà sfogliare queste pagine.
E poi ci sono le emozioni condivise, quelle nate grazie ai compagni di viaggio che hanno camminato con me lungo questi tre percorsi narrativi.
Per uno strano gioco del destino, questi tre libri sono usciti a distanza ravvicinata l’uno dall’altro. Ma se la loro pubblicazione è stata quasi simultanea, molto diverso è stato il tempo della loro gestazione. Ognuno ha seguito un suo ritmo, un suo respiro. Oggi, però, si ritrovano insieme, quasi in parallelo, pronti a incontrare nuovi lettori.
Tutti e tre sono nati da un dialogo. Nessuno è frutto di un percorso solitario. E questo, più di ogni altra cosa, rappresenta il loro valore aggiunto.
“Impresa! 10 parole chiave per l’imprenditoria e lo sport” (Ed. FrancoAngeli)
Un confronto intenso e stimolante con Andrea Vidotti, per esplorare il terreno comune tra impresa sportiva e impresa imprenditoriale. Due mondi diversi, ma legati da valori, visione e passione.
“Senza fine” (Ed. Post Editore)
Una narrazione profonda dedicata al passaggio generazionale in azienda. Il racconto autentico della famiglia Pretto e del loro Essay Group, un esempio concreto di come si possa evolvere senza perdere il contatto con le proprie radici.
“Sempre in viaggio – Appunti per genitori imperfetti” (Ed. Rubbettino Editore)
Un cammino condiviso con Fabio Garganego, coach e amico, per raccontare la complessità e la bellezza delle relazioni tra genitori e figli. Un libro nato da esperienze vissute, pensieri condivisi, riflessioni mai scontate.
Sono particolarmente grato per questi tre progetti. Per le persone che li hanno resi possibili. Per le storie che abbiamo intrecciato.
E come ogni viaggio che si rispetti, non è tanto la meta che conta, ma la compagnia e ciò che si scopre lungo il percorso.
Se vi farà piacere leggerli, sappiate che dentro ci troverete — nel bene e nel profondo — anche un po’ di me.
Buone letture.
Andrea


È stato un vero e proprio viaggio. Trascorso insieme a colui che questa storia l’ha fatta evolvere. Ho avuto il piacere di conoscere meglio l’imprenditore, ma ancor prima l’uomo
Lo scorso fine settimana è stato caratterizzato da un sabato particolare. Una giornata decisamente rigenerante, di confronto, di condivisione di esperienze e di progettazione di scenari futuri. Il tema non poteva che essere la narrazione e tutto ciò è accaduto grazie alla presenza di uno straordinario gruppo di professionisti che hanno fatto delle storie e dell’immaginazione, a vario titolo, il proprio lavoro (e aggiungo anche la modalità per esprimere se stessi). Di loro, di noi, ci sarà modo di parlare con il tempo. Nell’attesa vi condivido una riflessione generata da questo incontro tra anime affini. Parte della giornata è stata dedicata al tema di grande attualità e discussione sull’Intelligenza Artificiale. Abbiamo testato ChatGPT. Lo abbiamo osservato, analizzato, stressato. Non mi dilungo sulle considerazioni in merito a ciò che è, ciò che fa e ciò che può diventare. Torno invece sulla riflessione e la consapevolezza che mi sono portato a casa da questa esperienza. Non ci sono certezze, se non quella di fare il proprio lavoro al meglio. Chi scrive come me per raccontare storie di impresa lo fa quasi come una missione. Quella di far emergere l’anima di un’impresa. Perché dico ciò? Non sappiamo fino a che punto arriverà la tecnologia in questo ambito, di sicuro abbiamo bisogno sempre di metterci in discussione per migliorare, ricordarci la fortuna che abbiamo nel fare questo lavoro, allenare l’empatia, creare relazioni umane ed emozionare e continuare ad emozionarci. Alla fine non faccio che ritratti di persone attraverso le parole. È per questo che sono tornato a casa e ho iniziato a scrivere dell’ultimo incontro che avevo fatto in un’azienda appena prima di Natale. A voi la lettura, nella speranza di donarvi anche solo una piccola sensazione del perché faccio tutto ciò. Buona lettura.
