Ne resterà soltanto uno (o forse no)

Lo scorso fine settimana è stato caratterizzato da un sabato particolare. Una giornata decisamente rigenerante, di confronto,  di condivisione di esperienze e di progettazione di scenari futuri. Il tema non poteva che essere la narrazione e tutto ciò è accaduto grazie alla presenza di uno straordinario gruppo di professionisti che hanno fatto delle storie e dell’immaginazione, a vario titolo, il proprio lavoro (e aggiungo anche la modalità per esprimere se stessi). Di loro, di noi, ci sarà modo di parlare con il tempo. Nell’attesa vi condivido una riflessione generata da questo incontro tra anime affini. Parte della giornata è stata dedicata al tema di grande attualità e discussione sull’Intelligenza Artificiale. Abbiamo testato ChatGPT. Lo abbiamo osservato, analizzato, stressato. Non mi dilungo sulle considerazioni in merito a ciò che è, ciò che fa e ciò che può diventare. Torno invece sulla riflessione e la consapevolezza che mi sono portato a casa da questa esperienza. Non ci sono certezze, se non quella di fare il proprio lavoro al meglio. Chi scrive come me per raccontare storie di impresa lo fa quasi come una missione. Quella di far emergere l’anima di un’impresa. Perché dico ciò? Non sappiamo fino a che punto arriverà la tecnologia in questo ambito, di sicuro abbiamo bisogno sempre di metterci in discussione per migliorare, ricordarci la fortuna che abbiamo nel fare questo lavoro, allenare l’empatia, creare relazioni umane ed emozionare e continuare ad emozionarci. Alla fine non faccio che ritratti di persone attraverso le parole. È per questo che sono tornato a casa e ho iniziato a scrivere dell’ultimo incontro che avevo fatto in un’azienda appena prima di Natale. A voi la lettura, nella speranza di donarvi anche solo una piccola sensazione del perché faccio tutto ciò. Buona lettura.

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Index #1 | Cultura, tecnologia e persone per le aziende di domani

Giovedì prossimo 17 novembre alle ore 18:30 presso la Library di H-Farm Campus avrò il piacere di dialogare con Cristiano Boscato, vice-presidente di Injenia (Gruppo Maggioli) e da poco nominato da Forbes tra i 100 manager italiani dell’anno, in merito al suo libro “In una notte d’estate ho visto il futuro” (Ed. FrancoAngeli): un testo che attraverso una modalità narrativa coinvolgente parla di business, di arte, di felicità e del nostro rapporto con la tecnologia e racconta della necessità di come le imprese devono avere una visione olistica per affrontare un futuro sempre più complesso.

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TEDxMestreSalon: Technology & Education 13.12.2020

Domenica 13 Dicembre dalle 17:00 alle 19:00 non prendetevi impegni ci sarà il primo appuntamento della “ROAD TO CON|FINE”, la marcia di avvicinamento al TEDxMestre 2021.
In questa prima tappa, che sarà in versione digitale, avrò il piacere di dialogare con speaker d’eccellenza sul tema dell’educazione e della tecnologia come Luca Pianigiani, docente di Editoria Digitale e consulente, Lorenzo Busi, responsabile della comunicazione e Direttore creativo di Big Rock, Silvia Fabris, Responsabile sviluppo programmi didattici M-Children e Andrea Benassi, Ricercatore e Tecnologo di INDIRE.

Ci vediamo domenica dalle 17:00 alle 19:00 sui canali YouTube e Facebook di TEDxMestre.

Casa Bertallot, dove la radio incontra il futuro di internet

La passione per la radio è qualcosa di viscerale. Legata a parole che si diffondono nello spazio. A musiche che diventano colonne sonore di momenti di vita. All’accensione di quella fantasia priva di limitazioni imposte dalle immagini. Portare un appassionato di questo media, uno di quelli che ci ha pure dedicato una tesi di laurea, a un festival delle radio è un po’ come portare un bambino a un grande luna park. RadioCity è il nome dell’evento. La fabbrica del vapore di Milano il luogo prescelto. La radio l’assoluta protagonista.

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“Cinguettatelo sui tetti”: così dallo smartphone di Don Dino il Vangelo ha conquistato i social

Il pallone rotola verso la rete. Alcuni ragazzi lo rincorrono. Altri già esultano. Le grida si diffondono per tutto il patronato. Un gruppo di genitori in un angolo dialoga. Un giovane prete dispensa sorrisi. Scene che si ripetono. Ricordi che si materializzano. Pure linguaggi che si evolvono. Nel gergo dei più giovani. Nelle parole dei più grandi. Con essi pure gli strumenti per comunicare. Una ragazza mette un like. Una madre invia un tweet. Un parroco commenta un post. Già un parroco, proprio come quello lasciato al telefono mezz’ora fa. Quello con il quale ho parlato di Gesù. Quello con il quale ho parlato di Vangelo. Di Vangelo ai tempi dei social network però.

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