Perché ogni prodotto ha una sua storia

Momento del dialogo Lanerossi con Marta Marin ed Ennio Santagiuliana

Quello scorso è stato un weekend all’insegna del design. Meglio ancora è stato un viaggio emozionale alla scoperta di cosa c’è dietro a questo mondo. L’occasione è stata promossa da L’Ambiente che ogni anno in concomitanza con la Cortina Fashion Weekend organizza una serie di appuntamenti dedicati al tema. Quest’anno insieme al mio studio Perissinotto & Bettini Associati ho avuto il piacere di moderare due incontri particolarmente piacevoli. La prima serata il dialogo tra Massimo Castagna, art director di HENGE e Kicco Bestetti, storico consulente di Paola Lenti è andato alle origini di questo lavoro: la passione che c’è nell’ideare, progettare e realizzare prodotti pensati per arredare luoghi vitali per le persone.
Nella seconda serata invece i riflettori sono stati puntati addosso a un brand come Lanerossi che di storia ne ha, tanto da poterlo considerare a tutti gli effetti un’icona e non solo dal punto di vista del design e il dialogo con Ennio Santagiuliana e Marta Perin che hanno raccontato del progetto thermocoperta Lanerossi.

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Frequency | Le idee sono luce

Giovedì scorso abbiamo debuttato con “Frequency | Le idee sono luce” la rassegna d’incontri co-prodotta dalla Perissinotto & Bettini Associati insieme a InfiniteArea presso lo splendido spazio di Palazzo della Luce a Treviso. In questi appuntamenti si vuole puntare il riflettore sull’importanza delle idee in quelli che sono tre ambiti d’eccellenza del nostro Paese: design, gusto e ospitalità.

A questo link trovate un piccolo resoconto della prima serata.

Ma quando inizia la narrazione di un’impresa?

Il mio buon professore di Marketing Umberto Collesei diceva che le storie hanno un inizio, ma non una fine, riferendosi all’evoluzione di un’impresa (ma forse non solo). Questa sua affermazione mi affascinava allora e ne trovo la sua concretezza oggi. Entrando a contatto con una pluralità diversa di soggetti aziendali non posso che confermare che la parola “fine” ad una storia aziendale non può essere presa in considerazione.

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Il design che dura è quello ben raccontato

Alcuni sostengono che un oggetto dovrebbe parlare da sé. È vero, ma solo in parte. La creazione di un oggetto deve essere anche supportata da ciò che c’è dietro a tutto il suo percorso di sviluppo. Se ci fermassimo alla pura osservazione, rischieremo di perdere di vista quegli aspetti che vanno oltre all’estetica e alla funzionalità dell’oggetto. È per questo che di una settimana di una Milano all’insegna del design, ciò che rimane immortalato sono state le proposte accompagnate da un racconto. Ma che tipo di racconto?

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E’ italiana la tavola da surf perfetta e sta per conquistare la California

Mentre ripenso alla nostra chiacchierata, me lo immagino lì, dritto in piedi, con lo sguardo verso il mare e il vento che gli aggiusta alla sua maniera i capelli. Chiudendo gli occhi riesco ad associare anche una musica a questa visione. È un fischio. È Jack Johnson con “I Got You”. Non potrebbe essere diversamente, di affinità con lui ce ne sono. Più ripercorro quanto mi ha detto, più mi pervade uno stato di naturale serenità. Sarà merito delle sue parole. Sarà merito della sua storia.

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Se la forza di un’idea riesce a rendere il legno morbido come la pelle

Anche il tono della voce dà ulteriore consistenza alle sue parole. Non che ne abbia bisogno, ma quella combinazione di entusiasmo e determinazione sottolinea una maturità anche maggiore dei suoi ventotto anni. In effetti, tutta la sua storia è pregna di questa energia, indirizzata alla costruzione di idee che trovano sostanza nella loro realizzazione.

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